Il ruolo della musica nel cinema

Il cinema di oggi non può esistere senza l’imprescindibile presenza della musica. I suoni arricchiscono un film e lo rendono di sicuro più attrattivo. Inoltre, la musica accompagna, commenta e a volte contraddice le immagini di un film. Per non parlare della colonna sonora, che spesso è talmente azzeccata e potente da rimanere nella mente o addirittura nella storia per sempre. In questo articolo parliamo dei vari tipi di musica presenti in un film e delle funzioni della musica nel cinema.

I tipi di musica

I principali tipi di musica presenti in un film sono 3: conosciamoli insieme.

In scena: il suono si trova direttamente in scena, e può provenire ad esempio da un apparato (un giradischi, la radio), oppure da uno o più performer (una band, un’orchestra, un solista).
Preesistente: la musica, che può essere una canzone o una melodia, è stata composta e diffusa prima della realizzazione del film. Spesso si tratta di pezzi storici o contemporanei già noti agli spettatori e che richiamo un’emozione o un certo periodo storico.
Per film: l’esempio più calzante è la colonna sonora, composta appositamente per il film.

Passando ora alle funzioni che la musica svolge nel cinema, si è soliti considerarne 3: empatica, contrappuntistica e anempatica.

Il ruolo empatico

Si parla di funzione empatica della musica quando questa stabilisce una relazione emotiva con il pubblico, coinvolgendo lo spettatore nella narrazione e provocandogli un effetto emotivo. Si tratta della funzione più frequente nelle opere cinematografiche e il suo obiettivo è quello di seguire coerentemente le svolte narrative della storia, sottolineando le emozioni dei personaggi e amplificando i sentimenti che il pubblico prova guardando un film. 

Il ruolo contrappuntistico

In questo caso, la musica si distanzia o è in contraddizione con le immagini, in modo da far nascere nello spettatore una riflessione, una sorpresa o un’emozione inaspettata. Lo scopo fondamentale, qui, è quello di guidare lo spettatore nella comprensione del film, veicolando indizi o chiavi di lettura utili per capire e seguire la vicenda. 

Il ruolo anempatico

Qui la musica crea un effetto di dissonanza e viene utilizzata in modo emotivo ma allo stesso tempo straniante, allo scopo di far provare allo spettatore emozioni non scontate, e di metterlo nella condizione di giudicare in modo critico ciò che sta guardando. 

Per concludere, il cinema è nato senza suoni o musica, basti pensare al cinema muto. Tuttavia, senza nulla togliere alla bellezza e al valore artistico di quest’ultimo, l’aggiunta di fonti sonore alle immagini non ha fatto altro che migliorare l’esperienza dello spettatore.

Tu che ne pensi? Sei un appassionato di cinema muto o contemporaneo? Scrivici nei commenti.

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